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Post del forum

Samantha Rondinella
27 giu 2019
In Miscellanea
Senza dare il preavviso e senza mezza misure, il caldo di giugno è finalmente arrivato! Fortunato chi vive al mare e può godere di pause rinfrescanti, un po’ meno chi lavora in città, che tende a percepire maggiormente l’afa. Niente sconforto! Esistono dei semplici accorgimenti per ricorrere ai ripari e ritrovare il benessere. Il primo ha a che fare con l’alimentazione. Dal cocomero ai cetrioli, dalle zucchine alla carne di pollo, i cibi da prediligere sono leggeri, ricchi di acqua e di carotenoidi per proteggere la pelle dai raggi del sole. Ebbene sì: il caldo estivo si può combattere a partire dalla tavola, basta saper scegliere gli alimenti giusti. Cibi freschi e ricchi di acqua, frutta e verdura di stagione, per esempio, sono gli alleati migliori per contrastare l’afa estiva e rimanere in forma. Via libera anche a spremute, frullati, sorbetti e yogurt; tutti alimenti che regalano all’organismo ciò di cui ha bisogno: vitamine, minerali, antiossidanti e nutrienti protettivi, fondamentali per affrontare l’estate al meglio. Ecco allora sei cibi anti afa da inserire subito nel carrello della spesa: Zucchino: composto dal 95 per cento di acqua, lo zucchino è un ortaggio con poche calorie ma ricco di potassio, ferro, calcio e fosforo. Fonte di vitamina A, C e carotenoidi, lo zucchino è in grado di favorire l’abbronzatura e proteggere la pelle.Cetriolo: composto dal 96 per cento di acqua, il cetriolo contiene vitamina C, aminoacidi e sali minerali: potassio, calcio, fosforo e sodio. È un buon diuretico, rinfresca e ha un’azione disintossicante.Melone: composto dal 90 per cento di acqua, idratante e rinfrescante, il melone è fonte di vitamina A e C, fosforo e calcio. Nella polpa del melone è presente un’alta percentuale di potassio che ha effetti benefici anche sulla circolazione e sulla pressione arteriosa. Pesca: composta dall’87 per cento di acqua, la pesca è ricca di vitamina C e fonte di potassio e ferro. E proprio grazie alla presenza di calcio e potassio, è mineralizzante, tonificante e ricostituente. Per la sua presenza di beta carotene è un frutto ottimo per proteggere pelle e occhi.Anguria: composta dal 90 per cento di acqua, l’anguria è il frutto estivo per eccellenza. La sua polpa è ricca di carotenoidi, sostante antiossidanti importantissime per il benessere della pelle. L’anguria contiene anche una grande varietà di vitamine A, C, B e B6 e di sali minerali come potassio e magnesio. L’elevato contenuto di acqua, rende questo frutto molto indicato in caso di ritenzione idrica e gonfiori alle gambe.Pollo: tra le carni light è sicuramente quella da prediligere. Ha un buon contenuto proteico oltre a sodio, potassio, fosforo, magnesio, ferro, selenio e vitamine. Altri consigli da mettere in pratica: Bere almeno 2 litri di acqua al giorno.Evitare bevande gassate e zuccherate.Via libera a insalata, pasta fredda, carni magre, pesce, yogurt, frullati e verdura di stagione (ricca sì di acqua ma anche di carotenoidi, sostanze antiossidanti che proteggono la pelle dai danni dei raggi UV).Limitare i consumi di carni rosse e salumi.
Cibi anti afa: ecco quali scegliere! content media
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Samantha Rondinella
28 feb 2019
In Farmaci e Terapie
Gli Omega-3 aiutano a migliorare la composizione del microbioma Gli Omega-3 sono l'oro della nostra tavola: uno studio condotto su sole donne dimostra che aiutano l'intestino favorendo la diversità del microbioma, associata a minor rischio di diabete e obesità. Gli acidi grassi omega-3 sono gli alleati del nostro intestino: è quanto ecco cosa è emerso da una ricerca dell'Università di Nottingham e del King's College London, pubblicata sulla rivista Scientific Reports. Secondo lo studio, infatti, mangiare cibi ricchi di Omega-3, favorirebbe, infatti, la diversità nella composizione del microbioma, il patrimonio batterico dell'intestino, il tutto a vantaggio della nostra salute. Omega-3: cosa sono e dove si trovano Gli omega-3 fanno parte del gruppo degli acidi grassi polinsaturi e sono grassi essenziali, ovvero elementi che devono essere introdotti attraverso la dieta per mantenere l’organismo in salute. I principali tipi di omega-3 sono: - l'acido alfa-linolenico (ALA): presente negli alimenti vegetali, come semi oleosi, frutta a guscio, soia, oli derivati, - l'acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA): presenti nei pesci come l’aringa, la sardina, il tonno, lo sgombro e il salmone, nell'olio di fegato di merluzzo, nell'olio di krill e nelle alghe. Gli omega-3 sono riconosciuti dalla comunità scientifica per le loro proprietà benefiche; hanno infatti un impatto positivo sulle malattie cardiovascolari: aiutano a ridurre il rischio di infarti e ictus, abbassando i livelli del colesterolo e dei trigliceridi. Lo studio e la scoperta Lo studio ha valutato i possibili legami tra gli acidi grassi omega-3, la diversità del microbioma intestinale, la sua composizione e i profili metabolomici (cioè le impronte chimiche correlate ai processi cellulari) fecali nelle donne di mezza età e anziane. I ricercatori hanno preso in esame i dati emersi dai questionari compilati da un campione composto da 876 donne, ponendo l'attenzione sugli omega-3 che venivano assunti col cibo; hanno poi misurato i livelli di questi acidi grassi presenti nel sangue e ne hanno valutato gli effetti sulla salute. È emerso che gli omega-3 possono condizionare in parte i parametri fisiologici umani, in quanto influenzano il microbioma intestinale, a cui è associata di norma la minore infiammazione dell'intestino. Dati alla mano, Cristina Menni, una delle autrici dello studio, afferma che popolazioni batteriche specifiche, associate a una riduzione dell’infiammazione e del rischio di obesità, sono risultate aumentate nelle persone con una alimentazione più ricca di acidi grassi omega-3. In sostanza, i dati emersi dallo studio suggeriscono che assumere una buona quantità di omega-3 con dieta favorisce la diversità del microbioma intestinale, che in particolare viene arricchito di batteri della famiglia delle Lachnospiraceae. Tutto questo con un vantaggio diretto per il benessere dell'intestino, ma con riflessi positivi anche sul quadro generale della salute, tanto da ridurre il rischio di diabete, obesità e malattie infiammatorie, come la colite o il morbo di Chron.
Acidi grassi, Omega 3 e Intestino content media
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Samantha Rondinella
20 feb 2019
In Farmaci e Terapie
È ormai risaputo: il magnesio è un minerale fondamentale per il buon funzionamento del nostro organismo. Il modo più semplice per assumerlo è seguendo una corretta alimentazione, ricca di alimenti che ne contengano un’alta percentuale. Ma, nello specifico, quali azioni positive può svolgere questo minerale? Vediamo insieme, punto per punto, 6 motivi per cui dovremmo iniziare ad assumerlo! Uno studio condotto dai ricercatori del “Vanderbilt-Ingram Cancer Center” e pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition sostiene che il magnesio ottimizza i valori di vitamina D, aumentandoli nelle persone con carenze e abbassandoli in quelle con livelli alti. Ma quali altri benefici apporta al nostro organismo questo prezioso minerale? Vediamoli insieme. 1. Per ritrovare l’energia Il magnesio rende possibili i processi che trasformano zuccheri e grassi in energia sfruttabili da cellule. Per questo, quando si è carenti di magnesio si è più stanchi. 2. Contro stress e nervosismo Il magnesio stimola la produzione di serotonina, un’endocrina che agisce su recettori specifici del cervello e che svolge un’azione analgesica, antidepressiva e stabilizzante del tono dell’umore. L’aumento di stress e stati d’ansia provoca un maggiore consumo di magnesio che, se integrato, agisce sul sistema nervoso favorendo un rilassamento generale. 3. Fa bene al cuore Il magnesio è un mineral e in grado di proteggere dal rischio di malattie cardiovascolari, specie quelle che colpiscono le coronarie. È quanto risulta da uno studio cinese, condotto dalla Zhejiang University e dalla Zhengzhou University, pubblicato sulla rivista BMC Medicine. 4. Contro crampi muscolari Il magnesio è il minerale più importante contro i classici fastidi muscolari. Grazie ad esso, infatti, si prevengono problemi come crampi, contratture, intorpidimento, tremori, formicolii. 5. Per la stitichezza Il magnesio è un ottimo alleato per regolare la stitichezza, facilitando il movimento intestinale in modo del tutto naturale. 6. Per la sindrome premestruale Il magnesio, se assunto una decina di giorni prima del ciclo mestruale, contribuisce a ridurre gli spasmi della muscolatura uterina, fa diminuire la voglia di alimenti zuccherini ed agisce sulla psiche placando il malumore. In quali alimenti puoi trovare il magnesio: . Verdure a foglia verde (bietola, lattuga, spinaci); . Crucifere (broccoli, cavolfiori); . Rape, carote, cipolle, melanzane, lattuga, pomodori, patate e zucca; . Legumi (fagioli, piselli, lenticchie); . Cereali integrali, miglio, avena, semi di zucca e sesamo, soia e riso; . Cacao e cioccolato; . Frutti rossi (lamponi e more), arance, ananas, uva, banane, melone, ciliegie e fragole; . Frutta secca (noci, mandorle, nocciole)
Magnesio: 6 motivi per iniziare ad assumerlo content media
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Samantha Rondinella
30 ott 2018
In Miscellanea
Calze elastiche a compressione graduata: cosa sono? Le calze elastiche a compressione graduata sono indumenti per gli arti inferiori caratterizzati da una maglia elastica che esercita una compressione sulla gamba. Questi indumenti sono studiati per esercitare una compressione non uniforme in diversi punti (ed è il motivo per cui la compressione si dice, appunto, “graduata”). La pressione viene esercitata in modo decrescente dal basso verso l’alto, ossia dalla caviglia (punto in cui la compressione è più forte) alla coscia (punto in cui la compressione è più lieve). In commercio esistono tre diversi tipi di prodotto che spesso vengono confusi sotto quest’unico nome. Esistono infatti: Calze a compressione graduata per uso medicale e terapeutico. Calze elastiche preventive, utili per il tempo libero e il lavoro (anche se spesso vengono dette “calze da riposo”) Calze a compressione graduata: a cosa servono? Il principio alla base di queste tre diverse tipologie di prodotto è il medesimo: quello della “compressione graduata”. Secondo approfonditi studi di emo-dinamica, le calze a compressione graduata aiutano il corretto flusso sanguigno nel percorso di risalita dalle gambe verso il cuore. Il beneficio di questo micromassaggio aiuta a prevenire il ristagno di liquidi, le vene varicose e favorisce l’ossigenazione muscolare. Il compito di queste calze particolari è infatti quello di stimolare e favorire la circolazione venosa del sangue dalle gambe verso il cuore, evitando così l’insorgere di problemi legati alla “insufficienza venosa” quali, appunto, infiammazioni delle vene, vene varicose e patologie simili. Per garantire una maggiore fluidità al sangue la compressione deve essere infatti “graduata”: quella esercitata dal collant sulle pareti dei vasi deve essere decrescente dal basso verso l’alto (in pratica: sul piede e sulla caviglia dobbiamo comprimere maggiormente rispetto al ginocchio per facilitare la risalita del sangue). Ovviamente ad ogni stadio patologico deve corrispondere una adeguata compressione, quindi è fondamentale conoscere le tipologie dei diversi prodotti per capire l’effettiva esigenza di ogni persona. È importante ricordare che non si tratta semplicemente di “calze strette” o particolarmente “attillate”: si tratta di veri e propri presidi medici studiati e progettati con attenzione per prevenire o curare, attraverso il diverso grado di compressione esercitata sulle pareti delle vene, possibili patologie delle gambe in grado di svilupparsi in modo del tutto naturale. Classi di compressione A seconda del grado di compressione massima esercitata (in corrispondenza del tallone), è possibile suddividere le calze in classi di compressione. Lo standard di riferimento internazionale RAL GZ 387 prevede la seguente suddivisione: Calze elastiche e cellulite Una buona irrorazione sanguigna garantisce un adeguato supporto nutritizio per i tessuti circostanti; se questa viene a mancare, il sangue tende sempre più a ristagnare nei capillari presenti nel tessuto adiposo, diminuendo le funzioni nutritizie. Questo processo favorisce una lenta ma inesorabile degenerazione del tessuto adiposo che si trasforma in cellulite. Purtroppo abbiamo perso l’abitudine di far funzionare tutti quei meccanismi che permettono una normale evoluzione fisiologica per superare questo problema. La causa principale è data dalla natura delle nostre professioni, che ci costringono a rimanere per ore restando in piedi o, al contrario, costretti su una sedia per un’intera giornata. Ecco quindi l’esigenza di un calza elastica preventiva come il “collant riposante”, capace di contenere e quindi favorire una certa elasticità per il flusso venoso. Questa struttura, infatti, garantisce un continuo micromassaggio anche con lievi movimenti degli arti, favorendo perciò un drenaggio linfatico e sanguigno costante ottenendo quindi uno scambio gassoso più efficace a livello tessutale ridando tonicità e leggerezza alle gambe. L’aspetto “preventivo” non è da sottovalutare quindi anche in persone giovani, esenti da qualsiasi forma patologica. In questi casi l’uso di calze riposanti crea un effetto stimolante finalizzato a protezione e benessere. Calze a compressione graduata per uso medicale e terapeutico 1. Tipologie e modi d’uso delle calze medicali In questa categoria rientrano: Le calze antiembolismo: per la profilassi della trombo embolia (vengono chiamate infatti “antiembolismo”, “antiembolo”, “anti-trombosi” o più comunemente “calze antitrombo”); Le calze terapeutiche: indicate nelle più importanti patologie venose (disponibili in Classe I, Classe II, punta aperta e punta chiusa); Le calze antiulcera: l’ulcera è una lacerazione dell’epidermide della parte inferiore delle gambe, che sorge quale conseguenza di una fase particolarmente acuta di patologie venose croniche che interessano gli arti inferiori. A differenza delle precedenti, le calze antiulcera hanno comunemente la forma di gambaletto e sono indossate in coppia contemporaneamente una sull’altra (si parla infatti di “kit”). Medici e, in particolar modo, chirurghi prescrivono spesso il loro utilizzo prima, dopo o addirittura durante gli interventi chirurgici. Grazie al principio della compressione graduata, questi indumenti aiutano a prevenire l’aumento della viscosità del sangue e la formazione di trombi. A seconda delle necessità, sono caratterizzati da diverse lunghezze e possono quindi trovarsi nelle varianti di: - Gambaletto (che si estende dalla punta del piede a fin sotto il ginocchio), - Calza (che si estende dalla punta del piede a fin sopra il ginocchio), - Monocollant (che si estende dalla punta del piede a fin sopra il ginocchio ed è dotato di una cintura regolabile). Calze riposanti per il tempo libero e il lavoro Le calze “riposanti” o “preventive” sono indumenti caratterizzati da un grado di compressione minore rispetto a agli omologhi usati in ambito ospedialiero e sportivo. Questo perché sono state progettate per essere indossate per lunghi periodi ed offrire una sensazione di comfort prolungata nel tempo. Sono particolarmente adatte come dispositivo per il recupero della fatica dopo attività sportive, ma anche – e soprattutto – negli ambienti di lavoro in cui viene richiesto di stare in piedi per molto tempo: commesse, cassiere, parrucchiere, infermiere, cuochi, camerieri e addetti alle catene di montaggio sono solo alcune tra le tantissime professioni che prevedono lunghi periodi in piedi. Un recente studio pubblicato sullo “Scandinavian Journal of Work, Environment & Health” dal titolo “Standing at work and varicose veins” riporta che tali patologie includono in primo luogo le vene varicose dovute ad insufficienza venosa – una tra le prime dieci cause di ricovero in Danimarca.
Calze elastiche a compressione graduata. Consigli per l'uso.  content media
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Samantha Rondinella

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