Gli Omega-3 aiutano a migliorare la composizione del microbioma
Gli Omega-3 sono l'oro della nostra tavola: uno studio condotto su sole donne dimostra che aiutano l'intestino favorendo la diversità del microbioma, associata a minor rischio di diabete e obesità.
Gli acidi grassi omega-3 sono gli alleati del nostro intestino: è quanto ecco cosa è emerso da una ricerca dell'Università di Nottingham e del King's College London, pubblicata sulla rivista Scientific Reports. Secondo lo studio, infatti, mangiare cibi ricchi di Omega-3, favorirebbe, infatti, la diversità nella composizione del microbioma, il patrimonio batterico dell'intestino, il tutto a vantaggio della nostra salute.
Omega-3: cosa sono e dove si trovano
Gli omega-3 fanno parte del gruppo degli acidi grassi polinsaturi e sono grassi essenziali, ovvero elementi che devono essere introdotti attraverso la dieta per mantenere l’organismo in salute. I principali tipi di omega-3 sono:
- l'acido alfa-linolenico (ALA): presente negli alimenti vegetali, come semi oleosi, frutta a guscio, soia, oli derivati,
- l'acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA): presenti nei pesci come l’aringa, la sardina, il tonno, lo sgombro e il salmone, nell'olio di fegato di merluzzo, nell'olio di krill e nelle alghe.
Gli omega-3 sono riconosciuti dalla comunità scientifica per le loro proprietà benefiche; hanno infatti un impatto positivo sulle malattie cardiovascolari: aiutano a ridurre il rischio di infarti e ictus, abbassando i livelli del colesterolo e dei trigliceridi.
Lo studio e la scoperta
Lo studio ha valutato i possibili legami tra gli acidi grassi omega-3, la diversità del microbioma intestinale, la sua composizione e i profili metabolomici (cioè le impronte chimiche correlate ai processi cellulari) fecali nelle donne di mezza età e anziane. I ricercatori hanno preso in esame i dati emersi dai questionari compilati da un campione composto da 876 donne, ponendo l'attenzione sugli omega-3 che venivano assunti col cibo; hanno poi misurato i livelli di questi acidi grassi presenti nel sangue e ne hanno valutato gli effetti sulla salute.
È emerso che gli omega-3 possono condizionare in parte i parametri fisiologici umani, in quanto influenzano il microbioma intestinale, a cui è associata di norma la minore infiammazione dell'intestino. Dati alla mano, Cristina Menni, una delle autrici dello studio, afferma che popolazioni batteriche specifiche, associate a una riduzione dell’infiammazione e del rischio di obesità, sono risultate aumentate nelle persone con una alimentazione più ricca di acidi grassi omega-3. In sostanza, i dati emersi dallo studio suggeriscono che assumere una buona quantità di omega-3 con dieta favorisce la diversità del microbioma intestinale, che in particolare viene arricchito di batteri della famiglia delle Lachnospiraceae. Tutto questo con un vantaggio diretto per il benessere dell'intestino, ma con riflessi positivi anche sul quadro generale della salute, tanto da ridurre il rischio di diabete, obesità e malattie infiammatorie, come la colite o il morbo di Chron.